Re-cordis

03.09.2013 12:22

                                        

                                                             

Il ricordo non muore. Un colore, un odore, un sapore, una parola, un gesto, una musica, un oggetto e il ricordo esplode dentro in milioni di pezzi. Vivo più che mai.
Lo sento addosso con la stessa intensità di come lo avevo vissuto.

Ne percepisco le sfumature e persino i minimi dettagli, quelli che credevo aver dimenticati per sempre e invece no.
Sta lì, nascosto nei meandri del mio cervello, nelle vene del mio cuore pronto ad uscire fuori quando meno me lo aspetto come un fulmine folgorante mi colpisce.

E' un pugno allo stomaco se di quelli che fanno male. E' una carezza al cuore o calde lacrime sulla pelle se bello.
Mi rendo conto che il ricordo è quello che di più vitale ci portiamo dietro. Riesco a coglierne anche il battito vibrante.
Non si vede se non con gli occhi della mente, non si tocca se non con le mani dell'anima. Immateriale, ma anche infinitamente reale e concreto tanto che se il ricordo è doloroso provo lo stesso spasmo forte, lancinante, senza sconti. Se di gioia, mi arriva la stessa sensazione di euforia e dolcezza e passione e felicità.

Il cervello "questo sconosciuto" ha un potere immenso su di noi. Il razionale è un aspetto, forse il più semplice, la punta dell'iceberg. La parte inconscia e irrazionale è un abisso senza confini del quale il ricordo fa parte.

Non si uccidono i ricordi, non si soffocano. Ci si può provare con quelli più spiacevoli, ma è ormai chiaro a tutti che tornano sempre come onde irrequiete in un mare in tempesta. Sembrano appartenere al nulla, ma un nulla così grande da risultare indistruttibile. La soluzione è imparare a conviverci.

Non si cancellano i ricordi. Non esiste gomma da cancellare così potente.
L'aspetto positivo è il ricordo degli affetti a noi più cari.
E' un modo per incontrarsi anche se le distanze sono eternamente irraggiungibili. 
Se c'è un sistema per far vivere per sempre cose, persone e situazioni passate, questo è il ricordo.

Ricordare: dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore.





 

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