Addio piacendo

08.07.2018 14:29

 
 
Sia fatta la volontà. Di chi? Di coloro i quali non dicono addio apertamente quindi, a Dio piacendo, seguiamo gli eventi del caso e con dolore ci rassegniamo.
Un'apparente porta socchiusa. L'illusoria attesa di un segnale, una qualsiasi cosa che rompa il silenzio se ne va in fumo come certi messaggi da indiano. Dire addio fa tanto melodramma sembra una parola d'altri tempi e oggigiorno molti preferiscono, sull'onda superficiale esondante dei vari rapporti che si instaurano, defilarsi in maniera soft augurandosi che la tua piena di emozioni si sgonfi, asciughi, prosciughi con il passare del tempo. Se una persona (pensano loro) non è dura di comprendonio capirà, si darà pace.
Oppure nel loro estremo egoismo non pensano affatto a come starai tu.
Ma quale storia è mai questa dove un individuo non possa entrare nella vita di un altro, farlo affezionare giorno dopo giorno e uscirne di punto in bianco con due parole buttate lì, senza la fatica di dare troppe spiegazioni, uffa!
 
Quanta banale approssimazione nel pronunciare parole e frasi di un certo peso specifico: ti voglio bene, sei importante, speciale...dettate dall'impulso del momento come fossero un semplice intercalare così tanto di moda in ogni dove. Eh no, signore e signori, non è così che funziona e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Relazioni che troppo spesso durano da Natale a Santo Stefano, per dire. Non comprendo come sia possibile perdere persone come le foglie. L'usa e getta non fa per me. Eppure il fenomeno è dilagante. Ed ecco che la mia simpatia va tutta agli addii chiari e tondi. Claro que si!
Sempre meglio l'amara verità delle dolci bugie.Tutto quello zucchero artificiale chè, glicemia levati proprio e infine, ciao core...
Quanta amarezza e delusione nello scoprire che si è stati il nulla per certa gente. Ti piovono addosso e mentre ti inzuppi senza ombrelli nè filtri, scivolano via come se tu fossi impermeabile. WOW!
                                              
 
Nel mio caso, ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi vogliono un bene pazzesco, che mi rimettono in pace con il mondo ed io ricambio con attenzione. Le curo anche se godono di ottima salute, le coltivo, me le tengo vicine e non le semino per strada.
Forse la colpa è di una società che corre troppo in fretta e tende a bruciare tutto e tutti subito, anche i sentimenti. Un mondo di adolescenti in balia delle loro emozioni incontrollate. Forse dire addio apertamente fa paura perché è pur sempre un piccolo lutto. I distacchi netti sono mancanze inconsce, lasciano un vuoto che fa male. Siano amori o amicizie sono sempre molto dolorosi e difficili da accettare. Dire addio non è da melodramma, la vedo diversamente, in realtà è da coraggiosi. Addio lo si dice anche a denti stretti e con il cuore spaccato a metà non sempre per nostra volontà ma con l'intima consapevolezza che l'altro lo vuole. Deve essere così per il nostro bene e amen.
Senza nascondersi dietro un ipocrita arrivederci, un banale ciao o un ci sentiamo buttato lì.
Non sono melodrammatica ma disincantata, che è diverso.
 
(Ogni riferimento a fatti, cose, persone, cani, gatti ecc. è puramente casuale)
 
 
 
 

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